La casa di Bà©lmez de la Moraleda, la casa delle facce
Continua il nostro viaggio nei luoghi del mistero : luoghi dove è possibile soffermarsi sul sottile confine della realtà con un mondo che non conosciamo.
E’ quel confine che è bene non oltrepassare mai, se non siamo convinti davvero di volerlo fare e se non abbiamo la forza per tornare indietro.
Entreremo ora in una piccola casa della Spagna : gli episodi a cui ci riferiamo sono accaduti nel 1971 e ancora oggi il mistero avvolge quella piccola costruzione : in molti si sono cimentati nel capire e spiegare i fenomeni accaduti.
Ma la ragione non potrà mai spiegare quello che ancora oggi vengono definiti i fenomeni della ” Casa delle facce “.
Non continuate a leggere se non siete sicuri di volerlo fare veramente e di essere pronti a sfidare quel mondo che non conosciamo ancora…
Siamo sulla strada che conduce alla cittadina spagnola di Bà©lmez de la Moraleda : qui in una piccola casa vive Maria Gòmez Pereira , una donna come tante altre, dedita alal cura della casa e della famiglia.
Nell’agosto del 1971 Maria entra in cucina : come tutte le mattine si accinge a preparare con amore la colazione per la sua adorata famiglia.
Nel farlo scorge sul pavimento una macchia : meticolosa e amante della pulizia decide di pulirla subito.
Ma per quanto strofini la macchia è sempre li e non vuole sapere di andarsene.
Maria decise che avrebbe ritentato con un altro tipo di detersivo pi๠tardi.
Ma lo straordinario che non doveva accadere accadde.
Con il passare dei giorni non solo tutti i tentativi di Maria si rivelarono inutili, ma per quanto la macchia si allargava sempre di pi๠fino al punto di assumere la chiara fisionomia di una faccia che sembrava fissare Maria dal pavimento.
Maria decise che tutto era frutto della sua fantasia e che quella macchia a forma di viso doveva essere solo frutto della sua immaginazione.
Du così che si decise di interpellare il marito, Juan e i figli per un loro parere : ma con sua grande meraviglia tutti affermarono di vedere la stessa cosa.
Quella dal pavimento era prorpio una faccia che guardava verso di loro: non solo , ma nei primissimi giorni la faccia cambiò espressione diventando di colpo triste, angosciata.
La famiglia fu spaventata al punto che cercò rifugio nella casa di un vicino.
Richiamati da Maria e Juan alcuni parenti si recarono a vedere il pavimento della cucina : tutti ebbero la stessa netta e precisa visione e sensazione.
Juan allora prese la decisione di rimuovere quel pavimento : lo frantumò, e sul nuovo massetto di cemento pose un nuovo pavimento. L’incubo sambrava finito.
La famiglia rientrò a casa inconsapevole di quello che di li a qualche giorno avrebbe dovuto vivere.
Dopo i primi giorni di permanenza infatti sul pavimento tornò a formarsi la macchia insolita che assunse presto la fisionomia di una figura umana : la stessa identica che era stata rimossa con il pavimento.
La notizia si diffuse allora in pochisismo tempo al punto che perfino il Consiglio Comunale della piccola cittadine ne fu interessato.
La figura fu presto battezzata ” Pava ” e qualcuno pensò bene che fosse necessario uno scavo sotto il pavimento per capire l’orgine della macchia : fu scavata una fosse profonda quasi sue metri e con somma meraviglia furono rinvenute delle ossa umane e due scheletri senza testa.
Si scoprì allora che la casa era stata costruita in parte su un vecchio cimitero cattolico , risalente all’epoca romana, per cui era facile intuire che vi erano stati seppellite persone di religioni diverse.
Successive analisi sulle ossa determinarono che esse appartenevano ad adolescenti presumibilmente vissuti intorno al XIII secolo.
Ripulite le fondamente della casa da ogni scheletro e tomba , il pavimento della casa fu ricostruito e la famiglia Pereira far ritorno alal sua casa, convinti che aver rimosso la causa avesse rimosso anche il fenomeno.
Il “Pava” era stato davvero cacciato?