Santeria Cubana tra Santero, Ash੠ed Ebbಠ( 1 )
Sono pochi quelli che non hanno mai sentito parlare della Santeria Cubana : per molti resta un argomento di assoluto fascino, anche se a tratti incomprensibile, per alcuni oggetto di studio e per altri qualcosa di misterioso da studiare e praticare.
La Santeria, o Regla de Ocha, ha radici molto profonde che si perdono nei popoli africani “emigrati” in quel di Cuba per lavorare come schiavi : l’etimologia è riconducibile immediatamente alla parola Oricha traducibile con “dei” o “cerimonia sacra”.
In particolare l’emigrazione , verso Cuba, interessò la popolazione della Nigeria di etnia Yoruba : ma proprio nella grande isola caraibica questi decisero di rinnovare il proprio nome mutandolo in Lucumì , che significa essenzialmente “amicizia” derivante dall’espressione “akumi” che tradotto significa “io sono amico”.
Gli Yoruba praticavano la loro religione, perchè di questo si tratta, in modo, oseremmo dire, segreto : lavorando come schiavi la loro religione, di origine africana, intimoriva non poco i padroni , che vedevano in essa della vera e propria stregoneria.
E’ così che gli Yoruba celarono , sotto mentite spoglie, le loro divinità , sortendo una “commistione” tra credenze nei santi della religione cattolica e quelle del retaggio africano vero e proprio.
Nell’ambito della Regla de Ocha le divinità sono identificate negli Orichas e si pongono alla base di un complesso , quanto misterioso, sistema di credenze “magico-religiose” con pratiche annesse riconducibili , essenzialmente, a due termini : Ashà© ed Ebbò.
L’Ashà© è energia dispensata proprio dalle divinità e ne rappresenta, descrivendone, la forza : è energia dispensata all’uomo per il raggiungimento di “potere”.
L’Ebbò è invece il sacrificio attraverso il quale è possibile ottenere il favore delle divinità e dunque il loro favore, ma rappresenta anche il modo ordinario per rendere culto e omaggio alle stesse divinità .
Del dualismo del cattolicesimo , inteso come lotta perenne tra bene e male, la Regla de Ocha eredita il concetto con la lotta tra Orichas e Ajogun : i primi sono sempre ben disposti ad aiutare gli uomini se adeguatamente riveriti dagli stessi anche, e soprattutto, attraverso “sacrifici”, i secondi invece sono sempre pronti a creare difficoltà e ostacoli di ogni genere all’uomo, compresi i rovesciamenti di fortuna, le malattie e, cosa che viene negata nella religione cattolica, queste forze del male possono anche provocare la morta degli individui.
Gli uomini devono dunque contrastare le forze del male, rappresentate dagli Ajogun , attraverso la “forza” che viene loro dispensata dagli Orichas attraverso l’Ashà©.
Nella Santeria gli Ebbò non sono rappresentati solo da offerte di fiori, cibo, candele ma anche da sacrifici animali : il credente che pratica un Ebbò riconosce di non avere una soluzione immediata e risolutiva dei suoi problemi , e dunque ricorre all’aiuto degli Orichas di cui cerca di accapparrarsi la benevolenza.
Come nel Vodu praticato ad Haiti, nel Candomblà© praticato in Brasile, anche nella Regla de Ocha cubana è possibile individuare un vero e proprio sistema religioso anche se non si ravvisa nessun messaggio escatologico , ma tutto è rivolto al tangibile, all’ottenimento di qualcosa nell’immediato.
I Santero
La Santeria Cubana non ha un vero e proprio sistema di “gerarchia sacerdotale” : i “santero” sono solo gli “oracoli degli dei” , dei “maestri di culto” .
I Santero sono responsabili dell’iniziazione dei fedeli : la Regla de Ocha prevede un Oricha personale , fin dalla nascita, per ogni individuo.
In pratica una sorte di “santo protettore” che si prende cura dell’individuo , lo protegge e di cui ne prenda la guida.
Nella Regla de Ocha, al centro si pone Olodummare , principio creativo degli stessi Orichas di cui ogni uomo può essere considerato figlio.
Per comprendere di quale Oricha si è ritenuto “figlio” i Santeros procedono alla divinazione con i “Buzios” ( Cyprea, conchiglie ) : una volta stabilita la divinità che fin dalla nascita lo protegge, l’individuo dovrà essere iniziato alla Regla de Ocha e riceverà ” l’ Asiento ” , ossia la sua “consacrazione”.
L’individuo quindi potrà rivolgersi ad un sola divinità e pi๠esattamente a quella a cui risulta consacrato, mentre i Santeros hanno facoltà e possibilità di interagire con tutti gli Orichas.
Prima di addentraci nell’iniziazione dell’uomo alla Regla de Ocha e a descrivere le varie divinità , va sottolienato come riveste di grandissima importanza la “tradizione orale” deputata a conservare e tramandare gli antichi canti in lingua Yoruba : normalmente ogni Santeros custodice gelosamente dei taccuini dove sono annotate, scrupolosamente, le formule e le leggende per i vari Orichas.
Prossimamente vedremo i vari passi per l’iniziazione alla Regla de Ocha e le varie divinità della Santeria con i loro sacerdoti , i Babalawos.