Torino misteriosa : tra fantasmi e apparizioni
Torino non è al centro soltanto di un misterioso , quanto terribile, triangolo magico-esoterico, ma anche al centro di tanti misteri che interessano non solo la città , ma anche il circondario.
Misteri irrisolti di apparizioni di fantasmi e spettri , alcuni ampiamente documentati altri meno, ma tutti avvolti nell’indiscutibile fascino del mistero.
Per citarne alcuni, partiamo proprio da Caluso, a una decina di chilometri da Torino, dove il Castello ormai diroccato è sede di stranissimi fenomeni che vanno sotto il nome di “apparizioni della bella Diana“.
Si tratterebbe del fantasma di Diana Bazoches, pi๠nota come l’amante libertina del marchese Gian Ciacomo di Monferrato.
Donna bellissima e avvenente ebbe molti amanti e spasimanti, tra i quali, sembra possa essere indiscutibilmente annoverato anche il conte Roberto Le Goarant : la bella Diana tuttavia aveva un indole estremamente gelosa, oltre che libertina, al punto che quando il Conte Roberto , ormai stufo della sua amante, l’abbandonò, decise di avvelenarlo.
Ma come si suol dire , chi di spada ferisce di spada persice, alla bella Diana non toccò migliore sorte, visto che , come riportano varie fonti, fu a sua volta avvelenata dalla sua serva.
Da quel momento le cronache segnalano vari avvistamenti del suo fantasma che si aggirerebbe inquieto tra le mura dell’ormai diroccato castello : la leggenda vuole che la giovane donna sia ancora alla ricerca di giovani amanti .
Le caratteristiche del fantasma , confermate da vari testimoni, sarebbero non solo le lunghe trecce e l’età approssimativa sui 30 anni, ma anche quelle che dal suo fantasma si sprigionerebbe un profumo vagamente dolciasto che precederebbe le sue apparizioni.
Un altro luogo di misteriose apparizioni sarebbe il Palazzo Barolo in via Corte d’Appello a Torino : fatto erigere dal conte Carlo Emedeo Provana nel 1672 , nel 1862 passò a Ottavio Provano.
Sua figlia, l’unica per la verità , Elena Matilde era una ragazza vagamente malinconica e triste e andò in sposa, alla giovaissima età di 16 anni, a Gerolamo Falletti di Barolo.
Ma la fastosa cerimonia nunziale riservò un’amara sorpresa : lo scalone d’onore del palazzo crollò, forse sotto il peso dei numerosi invitati.
Non vi furono vittime per l’occasione ma furono seppelliti e quindi persi numerosi gioielli indossati dagli ospiti : l’episodio sembrò nefasto e di cattivo presagio.
Il Falletti chiese dopo la dote per Elena non sopportando pi๠le angherie del padre di lei e fece ritorno al castello di famiglia.
La ragazza tentò di ricongiungersi al suo sposo, ma il padre la tenne come reclusa nel palazzo fino a quando, esasperata, il 24 febbraio del 1700 la ragazza si lancia da un balcone del palazzo mettendo fine alla sua vita.
Negli anni successivi alla scomparsa non sono pochi i testimoni che assicurano di aver visto il fantasma della bella Elena aggirarsi per il palazzo con la stessa camicia da notte che indossava il 24 febbraio e uscire dalla stessa finestra dalla quale si era lanciata.
Purtroppo l’ala dell’edificio in cui erano le stanze abitate dalla ragazza è stata abbattuta per allargare la strada adiacente.
Ma anche in altre province piemontesi non mancano storie di misteri : basta spostarsi in provincia di Alessandria, e pi๠esattamente a Ovada.
Un castello, molto ben conservato, è l’origine di questo mistero che ha inizio nel 1528 allorquando un componente della famiglia Trotti fu linciato dagli abitanti per le troppe ingiustizie subite.
Ma questi abitanti furono soppressi e gettati tutti in un pozzo che prende il nome di pozzo dei Trotti.
Ma il castello fu anche abitato da una suora, rapita presso il locale convento , e trasportata a forza nel maniero e tenuta ivi reclusa : moltissimi testimoni, anche ai nostri giorni, affermano che ogni tanto il fantasma di questa suora si aggiri nel castello e nelle sue adiacenze.
Alcuni testimoni affermano che la suora spesso appaia in compagnia dei poveri sventurati gettati nel pozzo dei Trotti.
[…continua]