Il malocchio come individuarlo e riconoscerlo
Il malocchio, l’invidia, la gelosia possono davvero nuocere? E quanto e come.
E’ una domanda ricorrente : anche coloro che sembrano crederci poco , in fondo hanno il sospetto che quelcosa di vero possa esserci.
Ma possibile che sentimenti dell’animo umano come gelosia, invidia, odio o anche semplice irritazione possa sprigionare energie tali da interessare un altro uomo,colpirlo, e fare in modo che a questo accadano avvenimenti negativi o che si senta a disagio o soltanto negativo in generale?
Il classico “malocchio” quasi sempre si manifesta con mal di testa, con frequenti cerchi alla testa dunque, un senso di stordimento o intontimento, e non sono rari i casi in cui compaiono anche “sintomi” preoccupanti , quali possono essere perfino nausea, vomito e dolori addominali.
Oppure colpisce con un senso generale di malessere che rende l’individuo apatico, svogliato, disattento : la persona “influenzata” dal malocchio spesso appare e si sente “impossibilitato” nelle sue normali attività , soprattutto quelle che richiedono notevoli capacità di concentrazione.
Ecco che allora anche la guida di un autoveicolo può diventare pericolosa,oppure un banale lavoro in caso può essere fonte di incidenti strani e inspiegabili.
Tanti sono i metodi per riconoscerlo, molti dei quali sono frutto di fantansie di ciarlatani che non contribuiscono affatto a chiarire, capire e risolvere il fenomeno.
Esistono metodi antichissimi , tradizionali uno dei quali, ad esempio, è rappresentato da un metodo , con alcune varianti che dipendono dalla tradizione locale, tramandato da madre in figlia, che consente di individuare e riconoscere il malocchio e promette di debellarlo e allontanarlo.
Si tratta del cosidetto metodo dell’acqua e dell’olio :Â un metodo che ci sentiamo di sconsigliare ai neofiti o a coloro che non hanno una particolare esperienza, ma soprattutto a quelli che si avvicinano per curiosità o credono scarsamente alla esistenza di questo fenomeno.
In pratica l’intento del metodo è far uscire allo scoperto le cosidette “larve” che si attaccano sulla barriera pranica dell’uomo : quelle misteriose larve di energia che sembrano appiccicarsi all’individuo e generare una serie di effetti negativi su di lui.
Il rito, perchè di questo si tratta, usa della semplice acqua , del normale olio e di una candela benedetta e si procede come segue.
Messa una discreta quantità di l’acqua in un piatto, si accende la candela, e la persona “colpita”, o su cui si adombrano i sospetti che sia stata colpita da qualche forma di malocchio, viene invitata a toccare, con la mano sinistra , il piatto contenente l’acqua e con la mano destra la spalla dell’operatore che provvede contestualmente a tracciare un segno di croce sulla fronte della persona colpita e un altro poi sul piatto contenente l’acqua.
Dopo di questo la persona colpita può togliere la mano dal piatto e dall’operatore.
L’operatore procede come segue: presa la boccetta con l’olio ne fa cadere una prima goccia nell’acqua del piatto e osserva attentamente cosa produrrà : se la goccia non resta compatta, ma tende a dividersi con la tendenza a mescolarsi con l’acqua è già un notevole segno che la persona esaminata possa aver subito un’influenza negativa dovuto a qualche forma di malocchio o gelosia e invidia.
A quel punto l’operatore, e in ogni caso, procede a far cadere altre due gocce d’olio nel piatto : se le ulteriori gocce d’olio tendono a sortire lo stesso risultato della prima, ovvero le gocce d’olio sembrano suddividersi in pi๠gocce, pi๠o meno piccole a seconda dei casi, fino a quasi sparire nell’acqua, in questo caso la persona in esame è con quasi certezza stata colpita e,in genere, si procede a recitare delle orazioni specifiche per “togliere” il malocchio.
Molto usata e popolare è questa antichissima orazione che va interposta a segni di croce :
“Oh padre potentissimo! Oh madre la pi๠tenera delle madri!
Oh esemplare ammirabile della materna tenerezza! Oh figlio, fiore dei figli! Oh forma di tutte le forme!
Anima, spirito, armonia di tutte le cose. Conservateci, proteggeteci, guidateci, liberateci da tutti gli spiriti maligni che ci assediano continuamente senza che noi lo sappiamo. Amen ”
Dopo qualche minuto si procede a un ulteriore esame delle gocce d’olio nel piatto e in particolare se queste si dispongono con la forma di un cerchio oppure quelle che possono apparire come bastoncini : questo perchè , in moltissime tradizioni popolari, procura l’accertamento di chi è stato causa del malocchio:
Nel primo caso è stato fatto da una donna, nel secondo caso è stato fatto da un uomo.
Terminata la prima parte in genere la seconda parte prevede specifiche preghiere per “liberare” definitivamente dal malocchio il malcapitato ed evitare recrudescenze o “ritorni” indesiderati.
In qualche caso occorre procedere ulteriormente con il versare altre gocce di olio, perchè le prime possono risultare insufficienti a determinare la presenza del malocchio : in questo caso, il malocchio , si dice, è lieve, ovvero le larve di “energia” negativa non sono ancora saldamente appiccicate alla barriera pranica dell’individuo.
Un altro rito consiste nell’utilizzare la candela benedetta per bruciare l’olio versato nel piatto : in tal caso le gocce da versare sono inizialmente 5 . Con un miccetto accesso alla candela benedetta si tenta di bruciare l’olio sparso nell’acqua.
L’operazione presenta delle difficoltà non indifferenti anche perchè la candela dovrà essere stata benedetta nel giorno di Pasqua , dovrà essere rigorosamente bianca .
Ad ogni buon modo le gocce d’olio che nel piatto formeranno degli anelli e sembrano “fuggire” la fiamma del miccetto, sono assolutamente e categoricamnete da bruciare in quanto negative al massimo.
Quelle che , viceversa, si lasceranno catturare dal miccetto e quindi portare sulla fiamma della candela andranno bruciate definitivamente sulla stessa : e qui vari operatori fanno attenzione se l’olio così asportato con il miccetto e portato sulla fiamma brucia “friggendo”, ossia con il caratteristico rumore dell’olio che brucia, saranno normali, se invece sembra “bollire” senza nessu particolare e caretteristico rumore saranno particolarmente negative e andranno bruciate cercando di consumarle tutte e fino alla fine.
E’ buona cosa assicurarsi che tutte le gocce d’olio versate nell’acqua, comunque “sbriciolate” siano bruciate tutte sul fuoco ardente della candela benedetta.
In alcuni casi , e nemmeno tanto rari, l’olio portato con il miccetto sulla fiamma della candela sembra voler formare “una bolla” : in questo caso significa che la persona che cerca di lanciare malocchio sul colpito ha una particolare “volontà ” e soprattutto lo fa in modo volontario nel tentativo di procurare male allo stesso.
Un altro sistema per debellare il malocchio consiste nel far bere al “colpito” acqua esorcizzata e facendogli indossare il Crocifisso di S.Benedetto esorcizzato ( parleremo diffusamente dell’argomento ).
Un altra alternativa è quella di fargli indossare un sacchettino contenente del sale esorcizzato e un crocefisso benedetto o un altra medaglietta sacra benedetta.
Molto usata e efficacissima si rivela la medaglia di S.Benedetto o quella con la testa di S.Anastasia, quest’ultima abbastanza rara e difficile da trovarsi ma che sembra essere una speciale forma di protezione da ulteriori attacchi del malocchio.
Ovviamente questo per almeno 9 giorni di seguito nel corso dei quali il colpito dal malocchio dovrà recitare preghiere specifiche ( efficacissima quella di S.Cipriano o di S.Benedetto ).