La superstizione : la buona fortuna e il malocchio
La superstizione : della serie non è vero ma ci credo, meglio ancora “non si sa mai”.
Da sempre l’uomo ha cercato nelle cose, nei segni, negli eventi , dei presagi per un suo desiderio, per la sua giornata, per la sua fortuna.
Sembra anacronistico ma la maggioranza degli uomini, anche se a livello inconscio, è superstizioso.
Per quanto alcuni si affannino a dichiarare di non esserlo, e passano il tempo a deridere e canzonare chi ci crede, in fondo in fondo nascondono piccole credenze equiparabili a superstizioni.
In pratica la superstizione è l’attribuire a qualcosa, o a un evento, un “potere” che è in grado di influenzare in qualche modo la nostra vita e la nostra giornata.
Cosa ben diversa invece è trarre presagi dalle cose e dagli eventi : anche se in fondo la linea di confine è molto sottile, tuttavia sono due cose diverse.
Se avete tra le mani il biglietto dell’autobus e osservate i numeri stampati su e ne traete numeri per giocare, questa non è una vera e propria forma di superstizione.
Invece, ad esempio, gli studenti universitari milanesi hanno l’abitudine di passare in mezzo ai carabinieri che in Galleria prestano servizio , perchè pensano che questo comporti la buona riuscita degli esami che si apprestano a sostenere.
Questa è superstizione : si attribbuisce all’atto un valore e un potere in grado di influenzare un evento.
Se notiamo una scala evitiamo tassitavamente di passarci sotto: quella è superstizione, perchè riteniamo che l’atto di passare sotto una scala ci provocherà nel corso della giornata qualche spiacevole episodio, dunque la scala ha un “potere”.
Lo stesso trovare un quadrifoglio fa credere che siamo e saremo fortunati di li a poco: non è già il quadrifoglio, in questo caso, ad avere un potere, ma “l’atto” stesso del ritrovamento che oltre a essere di buon auspicio ci farà capitare un evento fortunato.
Spesso le “superstizioni” hanno origine locali e sono legate alle tradizioni del luogo : per alcuni , ad esempio, è buon auspicio incrociare un funerale e cattivo auspicio incrociare un matrimonio. Questo è relazionato con unantico proverbio che recita che non c’è funerale senza riso, e matrimonio senza lacrime.
La superstizione è sempre accompagnata da amuleti, portafortuna e ammenicoli vari oltre a tradizionali gesti, quali quelli di toccare ferro, di fare le corna con le mani e altri gesti abbastanza inconsueti.
Ad esempio nella tradizione napoletana il gobbo è considerato di buon augurio al punto che accanto ai classici cornetti rigorosamente di colore rosso e di corallo, troviamo, sempre in rosso, ogni sorte di gobbetto.
A via Tribunali, sempre a Napoli, ancora oggi è facile incontare un gobbo che ripieno di biglietti del lotto appiccicati sui vestiti, si lascia tranquillamente toccare la gobba in cambio di qualche moneta per vivere.
E’ il cosidetto “scartellato” che con il suo “scartiello” (gobba) porta fortunaai giocatori napoletani.
Ma i segni per i presagi (che ripetiamo non sono vera superstizione) sono tantissime: le ragazze innamorate ad esempio se incontrano un prete accompagnato traggono il presagio che presto vedranno l’innamorato o ci sarà il ritorno di un ex, oppure se si incontra un monaco con la barba ci sarà presto una lite e un arrabbiatura, Â ma se il monaco non ha la barba e ha il saio particolarmente scuro allora si preannuncia una ubona novità .
In alri casi l’incontro con determinate persone dispone alla buona o cattiva sorte.
Si ritiene che alcune persone possano essere particolarmente benefiche per ano, altre altamante funeste come i cosidetti iettatori in grado di fare anche il malocchio.
Il malocchio, la famosa arte di nuocere con lo sguardo, è tra le cose pi๠temute.
Si passa dal ritenere che una persona ci porti male solo ad incontrarla a credere che questa con il suo sguardo possa attirarci tutti i mali della terra.
In effetti il malocchio è una delle cose che in un certo senso viene estrapolato dalla superstizione e viene ritenuto parte integrante della magia, se è vero, come è vero, che alcune persone lo praticano volontariamente.
Talvolta la superstizione abbraccia anche la fase onirica, ovvero il sognare.
Sognare , ad esempio, aceto è di cattivo auspicio perchè annuncia liti in famiglia, dissapori familiari, sognare un gatto è presagio di malelingue in arrivo, sognare pesci sono guai e noie in arrivo.
A fianco delle superstizioni sono cresciuti anche veri e propri riti magici,quasi sempre nati per allontanare il male e impetrare il bene.
Ad esempio la cosidetta acqua “ciurmata” (acqua magica) è preparata specifacemente per allontanare il male e impetrare il bene.
L’acqua “ciurmata” viene attinta in particolari ore della notte e in periodi dell’anno particolari da onti particolari e “preparata” in modi particolari, ma soprattutto con preghiere, formule e orazioni particolari a secondo dello scopo che si intende ottenere.
Quasi sempre è utilizzata unicamente per tenere lontano il male, scongiurare presagi nefasti, tenere lontano il “potere” di gente che pratica il malocchio o porta iella.
Curioso è osservare come l’acqua “ciurmana” sia utilizzata anche per impetrare i ritorni d’amore, ovvero ricondurre a sà© la persona amata che si è allontanata.
Un antica formula da recitare non appena l’acqua è stata attinta alla fonte (in una notte di un giorno particolare dell’anno) è questa : ” Io con la mia potenza voglio che tu ritorni ; in questo momento con tutta la potenza dell’anima voglio che tu ritorni da me o… ! ”
Pare che l’acqua ciurmana utilizzata per far ritornare l’innamorato sia eficacissima quando l’amato si è allontanato per un altra donna, anche s eil suo uso generico è quello, come dicevamo, di allontanare genericamente il male, come una sorte di amuleto insomma.
Insomma lo scenario è quello che la superstizione è molto pi๠diffusa e radicata di quanto si creda : ci sono ad esempio quelli che usano mettere un braccialetto “portafortuna”, o che non riescono a fare a meno di un particolare monile o statuina, ancora quelli che mettono l’orologio su un polso diverso dal solito, ancora quelli che non affrontano qualcosa se non indossano qualcosa di un particlare colore, ancora quelli che evitano particolari luoghi, o che s eincontrano un gatto nero che gli taglia la strada sono capaci di fare chilometri per raggirare “l’ostacolo”.
Quello che va detto, al di là di quale forma di superstizione si nutre, è che tutti siamo superstiziosi , pi๠o meno consciamente.
A proposito …evitate di leggere questo articolo il venerdi 17 ….non è vero, ma ci credo.