Corso di cartomanzia: un altro metodo per consacrare il mazzo di tarocchi
Abbiamo visto, nella precedente lezione, l’importanza della scelta del mazzo di carte in genere, e dei Tarocchi in particolare.
Proprio perchè la purificazione e la consacrazione di un mazzo di Tarocchi è decisivo e fondamentale per inziare nel modo giusto l’arte divinatoria descriviamo adesso un altro metodo per consacrare il nostro mazzo di Tarocchi.
E’ un metodo pi๠semplice rispetto al precedente, ed è quello descritto anche nel libro di Laura Tuan “Il linguaggio segreto dei Tarocchi”.
Su un tavolo di legno procureremo di mettere una candela bianca e un incensiere dove bruceremo dell’incenso.
La scelta dell’incenso ricade su un incenso regale come la mirra oppure un incenso di purificazione come il benzoino nella sua qualità migliore che è quello di Sumatra (ne esistono due qualità , quella di Sumatra è sicuramente il pi๠pregiato).
Possono usarsi anche incensi planetari oppure incensi come il Copale.
Accesa la candela con un fiammifero di legno, e posto la carbonella ardente nell’incensiere con sopra l’incenso scelto che brucia, disporremo le carte a dorso coperto.
Con un movimento della mano destra e in senso orario provvederemo a sparpagliarle sul tavolo e poi a raccoglierle di nuovo in un mazzo che porremo a sinistra della candela e dell’incensiere.
Prenderemo le carte una ad una e dopo averci alitato sopra le passeremo nei due lati sopra il fumo dell’incenso, poi , sempre con entrambi i lati sopra la fiamma della candela e avendo cura di riporre alla destra e a dorso coperto le carte consacrate.
Finita la purificazione spegneremo la candela con le dita e avremo cura di riporre subito il mazzo di Tarocchi in un panno bianco e poi esporlo alla luce della Luna che dovrà essere in fase crescente.
Lasceremo l’intera notte il mazzo cosi esposto ai raggi lunari avendo cura di ritirarlo alle prime luci dell’alba.
Questo rituale di purificazione potrà essere ripetuto periodicamente.
Terminata la purificazione si passa alla vera consacrazione del mazzo di Tarocchi.
Su un tavolo di legno coperto da una tovaglia bianca disponete una candela bianca nell’angolo orientato al Nord e poi negli altri tre angoli che individuano gli altri tre punti cardinali, l’incensiere con l’incenso da bruciare, una ciotola d’acqua, e una manciata di sale.
Prendete le carte dall’involucro bianco ed una ad una fissate l’immagine e nel mentre le passate sul fumo dell’incenso pronunciate solennemente la formula “Io ti consacro”.
Riposte le carte in un nuovo mazzetto le richiuderete nel panno bianco, e poi ancora in un altro, o bianco o viola.
Poi lo lascerete chiuso in uno scatolo ci cartone o legno (mai di ferro!!!!) per tre giorni, e nello scatolo metterete una vostra foto, una pietra di canfora, una conchiglia, qualche foglia di alloro e un ninnolo d’argento.
Trascorsi i tre giorni il vostro mazzo di Tarocchi è pronto all’uso.
Questo appena descritto è uno dei tanti metodi utilizzati per purificare e consacrare un mazzo di Tarochi destinato alla divinazione.
Qualche consiglio ancora: anche nella scelta dell’incenso dovete seguire il vostro istinto, come quando avete scelto il mazzo di Tarocchi.
E’ importante che sentiate vostro il cerimoniale di consacrazione poichè rappresenta il momento in cui voi siete del mazzo e il mazzo è vostro stabilendo quel legame che vi permetterà di divinare in un rapporto intimo con le lame dei Tarocchi.
L’ultima cosa che va detta è che visto che gli arcani minori dei Tarocchi sono simmetrici e che ogni singola lama avrà diversi significati a seconda del verso, dovrete segnare ogni singolo arcano per riconoscere il lato Alto (detto diritto) e il lato Basso (detto rovescio).
L’operazione andrà fatta, è sottointeso, prima della stessa purifcazione.
Il mazzo di Tarocchi nel corso del loro utilizzo va sempre riposto, al termine di ogni seduta o consulto, in un sacchetto,possibilmente di seta o bianca o viola.
Ne esistono in commercio di vari tipi e colori. Anche qui cercate la miglior sintonia con il vostro colore e la tipologia del sacchetto.
E’ inutile ribadire che questa fase di preparazione, e non ci stancheremo mai di dirlo, è fondamentale e, purtroppo, troppo spesso è eseguita in modo approssimativo o addirittura elusa del tutto.
In questo modo i fallimenti sono pressocchè assicurati e si apre la pericolosa porta della delusione, sia in voi che vi proponete come cartomante, sia nelle vostre consultanti.
La cartomanzia, e l’arte divinatoria in genere, è molto esigente e richiede la scrupolosa, quanta esatta, osservanza di poche e semplici regole che tuttavia non pososno essere eluse se si vuole avere certezza di non fallire.
Nella prossima lezione impareremo il modo di mescolare le carte e la loro disposizione a secondo dei metodi (chiamti “giochi”).