Santeria : come i santeros predicono il futuro con le Caracoles
Le Caracoles è un sistema di divinazione usato dai Santeros della Santeria Cubana per dare e ottenere responsi sul futuro, oppure decifrare avvenimenti e cose del passato che hanno interessato il consultante.
Sgombriamo il campo da ogni equivoco: è un sistema usato e destinato ad essere usato solo dai Santores.
Non ci si può infatti “improvvisare” Santores in quanto lo si diventa solo per scelta degli Orishas e per consacrazione da parte di un Babalawo: questo perchè in giro troppa gente, per suggestionare i consultanti, si inventa di essere “santores” ma non lo è nel modo pi๠assoluto.
Si può anche pensare di utilizzare questo sistema di divinazione senza essere Santores, ovviamente assumendosene le responsabilità e le probabile conseguenze, prima tra le quali la delusione.
Alla base di questo metodo di divinazione ci sono le Caracol (ciprea, conchiglia ciprea) che per lungo tempo furono usate come monete in varie popolazione africane e oceaniche.
Il sistema usato è quello del Diloggun , dove il santores di 16 Caracol (conchiglie) ne legge solo 12. Dalla 13 esima in poi dice al consultante di consultare un Babalawo. La tredicesima Caracol corrisponde alla Metanlà , la maledizione di Babal๠Ayè che è l’Orisha della malattia (corrispondente a S.Lazzaro) .
Il linguaggio di interpretazione è molto complesso e le lettere ( o responsi ) sono chiamati Oddun.
Ogni “mano” di Caracoles consta di 16 conchiglie e inoltre di:
La Otà , una pietra piccola, generalmente scura.
Un Allè, una conchiglia tipica che si trova sulle rive del mare.
Un Egue Allò, un seme di guacalote.
Un Erì Aguonà , una testa di bambolina piccola.
Un Efà¹, una pallina di cascarilla cubana (una pianta)
Quando si inizia una “mano” di Caracoles, la prima cosa da fare è cospargere di acqua il tappeto e coprirlo con un panno assolutamente bianco.
Dopodichè si dice: “Omi tuto, ona tuto, tuto ilà©”
A questo punto si può tirare la prima mano di Caracoles dicendo : ” kosi ikàº, kosi ano, kosi ofà³, aiku babawa “, e poi la seconda  dicendo “kosorodà¡n dikpafo, kosorofà³ nikpaodࡔ .
A questo punto inizia la interpretazione vera e propria che solo un Santeros e la sua preparazione può fare.
A seconda di come cadono le conchiglie, ossia con le parte concava verso l’alto o verso il basso abbiamo i segeunti Oddun:
1. OCANA è un Oddun Maggiore e si ha quando una conchiglia cade con la parte concava rivolate verso l’altoÂ
2. EYOKO anch’essa Oddun Maggiore si ha quando due conchiglie cadono con con la parte concava rivolta verso l’alto
3. OGGUNDA , ancora un Oddun maggiore e quando tre conchiglie cadono con la parte concava rivolta in alto
4. IROSUN , anche questa Oddun Maggiore, quando quattro conchiglie si presentano con la parte concava rivolta verso l’alto
5. OCHà‰ , Oddun maggiore, questa volta sono cinque le conchiglie che cadendo presentano la parte concava che guarda l’alto
6. OBBARA , Oddun Maggiore, per questa sono sei le conchiglie che cadendo si dipongono con la parte concava verso l’alto
7. ODDà , rappresenta un Oddun Minore e sono sette le conchiglie che, cadendo, presentano la parte concava verso l’alto
8. EYEàšNLE , è un Oddun Maggiore con otto conchigli con la parte concava verso l’alto
9. OSà , questo è un Oddun Minore e devono esserci 9 conchiglie con la parte concava verso l’alto
10. OFàšN , Oddun maggiore con 9 conchiglie che cadendo presnetano la parte concava verso l’alto
11. OJUANI, si tratta di un Oddun Minore, e questa volta sono 11 le conchiglie con il concavo verso l’alto
12. EYILA è un Oddun Maggiore e tutte e dodici conchiglie cadute presentano il concavo verso l’alto.
Se tutte e dodici conchiglie dovessero presentare la parte concava rivolta verso il basso si ha invece l’Eyekàºn Â
Gli Oddun che il Santeros non legge, destinati a essere letti al Babalawo, sono intanto tutti Oddun Maggiori e sono esattamente le tredicesima Metanlà¡Â , la quattordicesima Merinlà¡Â , la quindicesima Marunlà¡Â e la sedicesima Meddiloggàºn .