Malocchio : crederci, come e perchè…
Ormai abbiamo perso il conto delle email giunte alla nostra redazione che chiedono informazioni e ragguagli circa “il malocchio” : viste le tante richieste abbiamo deciso di tornare sull’argomento e cercare, per quanto possibile, di approfondirlo.
E la premessa è d’obbligo : tantissimi si convincono di essere colpiti dal malocchio per un periodo sfortunato pi๠o meno lungo, per dei mal di testa persistenti ecc.
La fissazione e l’autoconvincimento sono il sistema pi๠rapido per andare incontro a tutta una serie di problemi tipici di chi, a tutti i costi, vuole attribbuire la propria sfortuna, o il proprio malessere, a quello che pi๠comunemente viene definito malocchio, e la cui definizione abbiamo pi๠volte esposto sul come riconoscerlo e su alcuni “sistemi” per liberarsene.
Va da se che bisogna stare attenti anche a chi, approfittando semplicemente di un periodo negativo, vuole farci credere a tutti i costi di esserne stati vittima e cercare di prenderci dei soldi proponendoci strani rituali o cercando di venderci costosissimi , quanto inutili, talismani.
E’ proprio di questi giorni la notizia di alcune persone che hanno truffato un commerciante facendogli credere di essere afflitto dal malocchio.
Quindi occhio alla truffa sempre in agguato e che …non conosce malocchio.
Credere si, credere no
Tra lo scetticismo e la creduloneria come al solito c’è sempre una linea posta nel mezzo che è rappresentata da una sana verità .
Capita sovente che qualcuno ci dica : ” …ma tu credi ancora a queste cose ?…” o ancora “...ma smettila di credere a queste cose, siamo nel 2000…“, ma capita anche di persone che sono ossessionate dal sentirsi colpite dal malocchio e di vedere in ogni loro conoscente ed amico un soggetto colpito e vulnerabile.
Invidia, iettatura, malocchio, scalogna : vocaboli che ad alcuni induce una risata, ad altri paura.
Sta di fatto che a molte persone scettiche , che si dichiarano anche cattoliche e praticanti, andrebbe ricordato che due notissimi esorcisti del calibro di Padre Gabriele Amorth e Padre Matteo La Grua hanno ammesso l’esistenza del malocchio e l’abbiano anche spiegato nei loro libri.
Entrambi lo attribuiscono , in ogni caso, a influssi malefici, ovvero lo equiparano ad un vero e proprio maleficio.
E’ noto che essi amano definirlo come “l’arte di nuocere alle persone mediante lo sguardo” : espressione alquanto generica che presuppone almeno due condizioni.
La prima è che la persona che “nuoce” sia portatrice di negatività , spesso anche a sua totale insaputa, la seconda condizione è che il soggetto che riceve questa forma di negatività sia “debole” da questo punto di vista.
Qui vale la pena fare un esempio : se immergiamo una spugna in un secchio d’acqua , questa si impregnerà del liquido, viceversa se immergiamo nello stesso secchio una barretta di ferro questa si bagnerà solo in superfice senza “assorbire” l’acqua.
In pratica i soggetti maggiormente esposti al malocchio sono definiti “soggetti spugna”, mentre coloro che lo praticano, ripetiamo spesso inconsapevolmente, sono a loro volta afflitti da qualche negatività , talvolta anche grave, che è originata sempre da mali malefici e tendono a scaricare questa negatività sui potenziali “soggetti spugna”.
Come funziona il malocchio
Spesso la domanda, che i nostri lettori ci rivolgono pi๠spesso, riguarda il “funzionamento” del malocchio.
Noi facciamo sempre l’esempio della calamita con la polvere di ferro : la polvere ferrosa in prossimità di una calamita si dispone in tanti raggi , viene , in pratica , attratta dalla forza magnetica della calamita.
Ecco il primo segreto del malocchio : il soggetto che lo riceve, che ne è vittima inconsapevole, in effetti si comporta esattamente come quella polvere metallica, diciamo che “per sua natura” ( nel caso pratico la natura metallica ) è predisposto e su di lui ha effetto la “forza magnetica”, nel nostro caso la “forza e l’influsso negativo” , partendo dalla calamita ( soggetto che pratica il malocchio )Â lo dispongono in un certo modo , ovvero lo influenzano.
Che ora la trasmissione delle negatività avvenga con lo sguardo, ossia con la concentrazione mentale e piscologica sul malcapitato questo è un dato di fatto.
Spesso, come abbiamo detto, il soggetto-calamita è inconsapevole e vittima egli per primo e scarica tutta la sua forza negativa sul soggetto colpito.
Quindi quando qualche volta sentiamo l’espressione “quel tipo porta male”, “quel tipo è uno iettatore” , con ogni probabilità si tratta a sua volta di un soggetto colpito da “maleficio” : la differenza di un maleficio vero dal malocchio consiste che nel secondo si esclude qualsiasi oggetto affatturato , qualsiasi pratica o rituale malefico.
Potremmo dire che il “malocchio” è figlio del maleficio poichè origina sempre da persone che in qualche modo ne sono stati colpiti .
E quasi sempre il soggetto colpito allontandosi da chi lo colpisce ne trae giovamento, mentre restandone vicino può aggravare il suo stato in quanto riceve ulteriori “scariche” di energia negativa.
Pericoli veri
Se avere il malocchio comporta un pericolo, spesso anche non averlo rappresenta un vero rischio e pericolo : quello della suggestione.
La suggestione può essere davvero traumatica in alcuni casi : ci sono soggetti altamente suggestionabili che con la fissazione contraggono delle vere e proprie malattie psichiche.
In pratica si vuole attribuire a tutti i costi un periodo particolarmente sfortunato, o un prolungato malessere fisico, al malocchio e alle negatività : basta questa fissazione a dare origine a una sorte di auto-influenza negativa .
L’altro pericolo è quello di inciampare in cialtroni e truffatori che intuendo la nostra personale debolezza cercano di trarne profitto : quasi sempre questo male è peggiore del malocchio stesso, poichè questi cialtroni truffaldini sanno bene come imbrigliare il malcapitato e trarne un ingiusto profitto lasciando spesso la persona con un danno economico e psicologico irreparabile.
Un altro pericolo reale è quello rappresentato dall’ individuare una persona e convincerci che ci stia praticando il malocchio : pi๠di un legame di amicizia o di un rapporto di lavoro, ma anche sentimentale, è stato rovinato dalla convinzione che l’amico, il partner o il collega “ci porti male, ci trasmetta negatività “.
Quindi prima di affrontare la parte che riguarda l’individuazione e la “cura” per il malocchio , va fatta una seria riflessione sul nostro grado di suggestione , sulla nostra debolezza psicologica e sulle nostre conoscenze reali sull’argomento.
In un prossimo articolo spiegheremo come individuare se si è colpiti da malocchio e cosa fare in questi casi.