Capire l’astrologia : i poli, l’equatore celeste e l’eclittica
Eccoci con la seconda dispensa del corso di astrologia , il cui scopo è quello di rendere facile l’approccio con la stessa , capirla e , volendo, diventare astrologi.
Nella prima dispensa abbiamo parlato dei rudimenti di matematica indispensabili per effettuare calcoli : abbiamo parlato della matematica sessagesimale e abbiamo imparato a convertire i numeri sessagesimali in decimali , e viceversa, apprendendo non solo che tutto questo è estramamente facile, ma che in fondo abbiamo a che fare con i numeri sessagesimali quotidianamente.
Ora termini come poli, equatore celeste, eclittica possono allo stesso modo “spaventarci” e predisporci a credere che siano concetti difficili, quantomeno complicati : nulla di tutto questo.
Chi di noi, in una notte serena e stellata, non si è soffermato, almeno una volta, a contemplare quella che noi , comunemente, chiamiamo “volta celeste” : quella cupola che ci sovrasta con astri luminosi che scompaiono verso l’orizzonte di Ovest, mentre altri sembrano sorgere da quello corrispondente ad Est.
L’impressione che se ne riceve è che la cupola “ruoti” intorno a noi, e dunque la Terra.
Ma nella realtà dei fatti sappiamo che non è così : è la Terra a ruotare , esattamente da Est verso Ovest .
Eppure l’impressione è che noi siamo fermi e che la volta celesti ci ruoti intorno, proprio come un viaggiatore in un treno, che osservi da un finestrino, riceve l’impressione che il treno sia fermo e che sia il panorama a scorrere.
Ora l’idea che sia la volta celeste a ruotare intorno alla Terra , considerato un “punto di osservazione fisso” , determina immediatamente il concetto di “sfera celeste geocentrica“, e l’idea stessa si chiama “modello geocentrico“.
Ora ammettendo, per lo stesso modello, che sia la “volta celeste” a ruotare intorno a un punto fisso rappresentato dalla Terra, suppone che questa rotazione avvenga intorno a un “perno” che è rappresentato proprio dall’asse, meglio dal suo prolungamento immaginario, di rotazione terrestre : questi non è altro che il prolungamento dell’asse di rotazione del Polo Nord che, nel punto immaginario in cui incontra la volta celeste prende il nome di Polo Nord Celeste.
Questo Polo Nord Celeste si pone vicino alla Stella Polare, l’alfa della costellazione dell’Orsa Minore, mentre invece vicino alla stella sigma della costellazione dell’Ottante la volta celeste incontra l’asse di rotazione che si diparte dal Polo Sud a formare il Polo Sud Celeste.
Questo asse di rotazione ( compreso tra il Polo Nord Celeste e il Polo Sud Celeste ) prende il nome di Asse Celeste ( o Asse del Mondo ).
Ora invece proviamo a immaginare il prolungamento dell’Equatore terrestre : questo incontrerà la volta celeste , tagliandola in due , e prende il nome di Equatore Celeste.
La volta celeste è dunque divisa in due “emisferi” dall’Equatore Celeste : quello Nord prende il nome di Emisfero Boreale ( o Nord ), mentre quello posto a Sud prende il nome di Emisfero Australe ( o Sud ).
Ora abbiamo i concetti pase del “modello geocentrico” .
E come per la Terra possiamo avere numerosi altri cerchi che suddividono la sfera celeste.
Se l’Equatore Celeste è chiamato anche “cerchio massimo” nulla vieta che si traccino tanti altri “cerchi massimi” .
Immaginiamo ora i due poli celesti e tanti cerchi che ruotano intorno ai poli intersecando l’equatore celeste : ecco questi sono detti “circoli di declinazione” ( o cerchi orari ) .
Ovviamente, proprio come avviene per la Terra con i meridiani e paralleli, sono possibili anche tanti circoli paralleli all’Equatore Celeste questa volta, chiamati anche circoli minori o Paralleli di Declinazione.
L’Eclittica, i Solstizi e gli Equinozi
Ora siamo pronti per fare conoscenza con un altro importantissimo elemento della sfera celeste che è chiamata Eclittica e che altro non è che cerchio massimo.
Sappiamo , dal capitolo precedente, che un “cerchio massimo” corrisponde in realtà a quello che può essere un meridiano per la Terra, ovvero un cerchio la cui circonferenza parte dal Polo Nord Celeste per terminare nel Polo Sud Celeste proseguendo, e terminado, ancora per il Polo Nord celeste e che interseca l’equatore celeste.
Ora l’Eclittica non è altro che un cerchio massimo ottenuto dalla “traccia celeste” che il Sole sembra disegnare intorno alla terra .
Impropriamente possiamo definire l’Eclittica come quel “parallelo” che il Sole traccia intorno alla Terra e che interseca l’Equatore Celeste : ma attenzione, è fondamentale sapere che l’Eclittica ha un inclinazione, rispetto allo stesso Equatore Celeste, di 23° 26′ .
La deduzione che tutti ormai avranno fatto è che l’Eclittica è una sorte di Parallelo Celeste inclinato rispetto all’Equatore Celeste , e quindi con l’asse di rotazione immaginario a cui accennavamo prima.
Ecco allora che avremo, di fatto, un Polo Nord dell’Eclittica e un Polo Sud dell’Eclittica : non è difficile intuire che essendo questa “la traccia immaginaria” che sembra descrivere il Sole nella sua “rotazione” immaginaria intorno alla Terra , questa determinerà anche le stagioni .
Ora essendo l’Eclittica un “circolo massimo” significa necessariamente che intersecherà l’Equatore Celeste in due punti, punti di intersezione che prendono il nome di Equinozi.
Gli Equinozi sono dunque due : quello di Primavera , chiamato “punto gamma” , e quello opposto , che prende il nome di Equinozio d’Autunno.
Ma se il Sole interseca l’Equatore in due punti vicini, ovviamente se ne allontana anche in due punti massimi : questi due punti vengono chiamati Solstizi.
Il Solstizio d’Estate nel suo punto massimo di altezza ( 23° 26′ Nord ) contrapposto al Solstizio d’Inverno nel suo punto di depressione massimo ( 23° 26′ Sud ).
Abbiamo visto come anche per l’Eclittica esistano due Poli : quello Nord che punta decisamente verso una nebulosa gassosa della costellazione del Dragone, e quello Sud che punta al centro della costellazione del Pesce Dorato, vicino alla Grande Nube di Magellano.
Ora che abbiamo i primi rudimenti di matematica e geografia astrologica, possiamo imparare a fare i primi calcoli di coordinate equatoriali e coordinate eclittiche per giungere alla comprensione e allo studio dello Zodiaco che tratteremo in una prossima dispensa.
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