Ian Stevenson e le ricerche sulla Reincarnazione

reincarnazione misteriNel corso dei decenni è aumentato in maniera sorprendente il numero di prove e testimonianze che danno man forte a quanti sostengono che la reincarnazione non sia un’invenzione storica ma una realtà  di fatto. Negli anni Cinquanta, lo psichiatra canadese Ian Stevenson -autore de Le prove della reincarnazione- fu letteralmente catturato dal tema dopo aver letto un rapporto della Division of Personality Studies, stilato anni prima da uno studioso francese che raccoglieva e trattava ben 44 casi di bambini che sostenevano di essere già  vissuti, prima della loro nascita, in un altro corpo vestendo i panni di altri individui. Lo scrittore decise di approfondire l’argomento osservando quei casi con occhio vigile e attento, cogliendo ogni dettaglio dai racconti dei diretti interessati. Tralasciando il suo lavoro da psichiatra, Stevenson si recò in India e nello Sri Lanka proprio per occuparsi da vicino dei casi di quei bambini che sono poi rimasti nella storia degli studi sulla reincarnazione. Dopo essere diventato direttore del Centro Division of Personality Studies, egli condusse numerose ricerche in luoghi molto distanti tra loro, a testimonianza che tale fenomeno può coinvolgere tutte le culture e tutte le estrazioni sociali; raccolse testimonianze in Africa, Alaska, nella Colombia britannica, in India, Sud America, Libano e Turchia, per citarne solo alcune. I bambini che sono al centro delle osservazioni e delle ricerche, iniziano a ricordare storie della loro vita passata fra i due e i quattro anni per poi rimuovere completamente ogni ricordo tra i sette e gli otto anni. Spesso raccontano di essere deceduti in modalità  violente, conservando un ricordo nitido delle circostante della morte. Durante la ricerca, Stevenson catalogava le storie dei singoli bambini ma era anche interessato a richiedere informazioni mediche sulla natura delle cicatrici riportate da questi al momento della nascita, delle loro anomalie congenite con tanto di referti ospedalieri e altre testimonianze fisiche o fotografiche che comprovassero la reincarnazione. I casi raccolti e documentati da questo studioso furono oltre 3000 e tra questi è interessante citarne almeno uno, quello pi๠indicativo. E’ la storia di Gopal, bimbo indiano che all’età  di tre anni iniziò a parlare della sua precedente esistenza nella città  di Mathura che distava 300 km da Delhi, il suo paese natale. Gopal spiegava di essere nato in una famiglia facoltosa, essendo uno dei proprietari di una compagnia medica ma che era morto in circostanze tragiche, sparato dal fratello. Indagini successive hanno accertato che in effetti uno dei titolari del Sukh Shancharak, una compagnia medica di Mathura, otto anni prima della nascita di Gopal, era stato ucciso da suo fratello nel corso di un furioso scontro. Il bambino visitò, in seguiro Mathura e qui ebbe come la sensazione di avere a che fare con luoghi e individui a lui già  familiari. In particolare i genitori del ragazzo ucciso reagì con sbigottimento quando il piccolo disse di ricordare di essere stato ucciso per motivi economici, visto che aveva portato via del denaro scatenando le ire del fratello; un’ informazione di cui solo i parenti pi๠stretti, erano a conoscenza…