Tarocchi in cartomanzia : strumenti di conoscenza
I Tarocchi sono una finestra aperta sull’infinito.
E’ vero, sono raccolte di simboli, ma sono strumenti di conoscenza profonda.
I Tarocchi in cartomanzia sono “catalizzatori” di saggezza dell’umanità , un modo straordinario di cominicare tra noi e l’infinito, e l’Essere .
Ma è vero che i Tarocchi parlano solo a chi ha imparato a comprenderli, a chi è pronto : una volta l’uomo era vicino alla natura, aveva imparato ad amarla e ne interpretava e conosceva tutti i segreti. Lo stesso, l’uomo, può farlo avvicinandosi ai tarocchi.
Nei tarocchi ci sono tutti gli strumenti per la conoscenza, essi stessi sono strumenti per la conoscenza.
Tutti sappiamo che gli Arcani Maggiori sono 22 e tutti numerati , tranne uno, il “matto”.
In pratica la numerazione è da 1 a 21 : ora se prendiamo gli Arcani Maggiori dei Tarocchi , ovvero le 21 carte numerate , e nell’ordine, da 1 a 21, ne facciamo 7 mazzetti da tre carte cadauno, notiamo, non senza meraviglia, che in tre mazzetti la carta centrale ( ossia quella in mezzo ) indica chiaramente una virt๠: Giustizia, Fortezza, Temperanza.
E negli altri mazzetti ? Negli altri mazzetti la virt๠è significata : la Papessa, che rappresenta la Speranza, il Papa , che rappresenta la Fede e le Stelle che rappresnetano la “carità “, il Giudizio che indica la “prudenza” ( “abbi giudizio” ovvero sii prudente ) .
Or bene dunque la carta centrale dei 7 mazzetti rappresenta una “Virt๔ e cosa sono le virt๠se non modi di essere ?
I Tarocchi dunque sono essenzialmente dei “modi di essere” e chi li ha ispirati intende forinire innanzitutto un “messaggio” : così numerate, in ogni mazzetto di tre, mentre la centrale è la carta della virtà¹, la prima è la carta di partenza, e le terza la carta di arrivo.
Ogni azione umana passa attraverso una “partenza” ( stato di partenza ) e attraverso una virt๠si trasforma in un “arrivo” ( stato di arrivo ). Questo spiega la numerazione delle carte : la sua sequanza è fondamentale per capire i Tarocchi in cartomanzia.
Il “matto”, l’unica lamina dei Tarocchi che non ha numero, evolve nel “Bagatto” : se osservate attentamente il Bagatto noterete un banco e su quel banco una Coppa ( l’acqua ) , una Spada ( la Terra ) , L’Aria e una Bacchetta tra le mani ( il Fuoco ).
Sono i 4 elementi simbolo e mattoni del divenire.
Il Bagatto evolve ancora, costruendo con i mattoni del divenire giunge alla conoscenza, quell’intimo desiderio di uscire da se stesso attraverso la Speranza : l’Imperatrice.
E il primo punto di non ritorno è giunto : avuta la conoscenza non si può tornare indietro .
Ben presto la conoscenza che si fa strada fa prendere coscienza della stessa : l’Imperatore.
Prendere coscienza del conoscere, nei Tarocchi, si trasforma in Fede : ecco il Papa, simbolo di eccellenza di fede in ciò che si conosce e di cui si ha coscienza.
E con la Fede si arriva alla scelta e al discernimento delle strade : l’Innamorato si trova di fornte ad una scelta tra due strade con un angelo dall’alto che scocca una freccia .
La possibilità di scelta è guidata dal divino, dal trascendente, dalla capacità di discernimento.
La naturale trasformazione è in “condottiero” : la prossima lamina dei Tarocchi ci mostra un carro guidato da un uomo con la corona in testa . Il carro è trainato da due sfingi la cui forza, la cui potenza nel muovere il carro, il continuo divenire, va equilibrata, con un senso del giusto, con una notevole capacità di muoversi con equilibrio.
E’ la Giustizia l’ordinario modo di guidare quel carro, con imparzialità .
Ora il “Matto” inziale si è evoluto nei suoi modi di essere : ora non è costretto pi๠a navigare nel caos cosmico e universale, ma può ritirarsi a meditare assumendo la figura dell’Eremita ma nel contempo cercare con la luce ( la lampada che l’Eremita mostra ) .
E’ il termine della prima evoluzione interiore : evoluzione che proseguendo il cammino incontra degli ostacoli, degli imprevisti : la Fortuna.
Questa lamina dei tarocchi indica senza ombra di dubbio come a volte le persone si imbattono improvvisamente in eventi che possono far deviare dalla strada intrapresa : è il modo di essere di tutti i giorni in cui un evento funesto ci abbatte, un evento favorevole ci manda alle stelle.
Ecco che nei Tarocchi allora interviene “la Forza” : una donna che senza sforzo apre le fauci di un leone. E’ il simbolo che ormai l’evoluto ha dentro di se le capacità per superare gli eventi senza sforzo .
Se invece ci si lascia guidare gli eventi senza capire che con la Forza si può senza sforzo alcuno superare gli eventi , ecco che c’è l’evoluzione nell’Appeso : gli eventi ci travolgono, prendono il soppravvento, ci si lascia andare. Si può notare come l’Appeso ha le gambe a croce .
Il porsi passivamente di fornte gli eventi incalzanti ci fa imbattere, nei tarocchi, in tre lamine inquietanti : la Morte, la Temperanza e il Diavolo.
Sono modi di essere che vanno attentamente studiati.
La Morte è raffigurata mentre taglia la testa al Re e alla Regina : deve essere la morte delle individualità .
La Temperanza viene illustrata come un Angelo che travasa acqua da una brocca d’argento ad una brocca d’oro : non una goccia d’acqua viene lasciata cadere e persa.
Sono gli insegnamenti del vivere quotidiano, degli eventi che deve essere travasato nello scrigno dei nostri valori e custoditi gelosamente, senza che ne vada perso uno.
Dominio e predominio delle cose ineriori, giustizia, equilibrio, temperanza : tutto fa tesoro per affrontare il Diavolo che con ai piedi due diavoletti tenuti incatenati ci mostra come l’evoluzione ormai conquistata deve tenere abada le nostre passioni.
La carta successiva è emblematica : la Torre dalla quale precipitano sia un uomo con la corona sia un architetto che colpito da un mattone muore.
Questa simbologia appare chiarissima : un lampo di luce distrugge la torre, quella casa nella quale spesso ci rifugiamo. Quella Torre che ci siamo costruiti con falsi valori : il costruttore, il seminatore di falsi valori infatti muore. Non è la distruzione della Torre che ci spaventa, ma il fatto che ciò avviene per messo di un fulmine divino.Â
Non ci è concesso costruirci case rifugio, case in cui abitino le presunzioni , l’ingiustizia.
E’ solo in questo modo che si può passare alla stato successivo : le Stelle.
Lo stesso angelo con le stesse brocche adesso versa dall’alta contenuto nelle due brocche segno che la nostra conoscenza deve essere dispensata.
E poi compare finalmente la strada : la Luna , con due cani e due torri che si pongono come guardiani della soglia della strada verso l’infinito.
Il viaggio nei modi di essere sta per terminare : nelle ultime tr elamine dei Tarocchi compaiono due giovani che si tengono per mano alla luce del Sole , l’emblema della Luce.
E poi compare l’Angelo con la tromba del giudizio, dell’essere prudente, della Prudenza che genera un uomo nuovo di spalle che esce dalla tomba.
Nell’ultima carta dei Tarocchi infini si intravede una figura, ne uomo ne donna, che cammina, quasi fluttuando nel mondo , tra i quattro elementi .
La ruota non è pi๠mossa dagli eventi, ma da noi stessi.
A questo punto il viaggio sembrerebbe finito, ma non lo è affatto.
Mentre procedendo dalla carta 1 alla carta 21 abbiamo seguito la strada dell’elevazione , adesso possiamo procedere al contrario dalla 21 alla 1 in un viaggio che possiamo definire “della manifestazione” non una involuzione, ma un cammino esistenziale che ci porta di nuovo al Bagatto, giocoliere che con le sue conoscenze può realizzare il tutto.
Questo cammino dalla 21 alla lamina 1 potete tentare di farlo voi.
E’ un esercizio che vi farà scoprire quanto poco conoscevate i tarocchi.
E per poter predire con i tarocchi c’è bisogno di una viva conoscenza delle carte stesse : i tarocchi sono strumenti di conoscenza e il loro studio ci consente di usarle in cartomanzia sempre pi๠efficacemente.