Veggenti : Maria Simma e le anime del purgatorio
Ma i defunti possono comunicare con noi ?
Certamente si e la prova è nella straordinaria storia di una donna, Maria Simma, che con le anime dei defunti ci parla, li vede, si sacrifica per loro.
Maria Simma è nata il 5 febbraio del 1915 a Sonntag in Austria e da oltre 60 anni è visitata da anime di defunti .
Ma cosa dicono e cosa chiedono soprattutto queste anime ?
Principalmente chiedono “suffragi” , danno avvertimenti, forniscono notizie .
Parlano delle sofferenze espiative dello stato in cui si trovano, il Purgatorio, e dei suffragi e sacrifici di cui necessitano parlando degli immensi benefici che possono fornire ai vivi.
Maria Simma fa la prima “esperienza” a 25 anni : era di notte, all’incirca tra le tre e le quattro, quando sente qualcuno andare e venire nella sua stanza .
Maria si sveglia e vede un estraneo : per niente intimorita lo guarda. Gli chiede come avesse fatto ad entrare , se avesse perduto qualcosa : ma l’uomo non risponde. Maria Simma cerca di afferrarlo, ma tocca aria mentre l’uomo sparisce.
La veggente ritorna a letto ma nuovamente sente la presenza andare su e giu per la stanza, si rialza per afferrarlo ma di nuovo sparisce alla sua vista.
Il giorno dopo Maria si confida con il sacerdote suo direttore spirituale che gli suggerisce di chiedere, se l’uomo si dovesse ripresentare, cosa voglia da lei.
Puntualmente la notte la “presenza” ritorna con le stesse modalità della notte precedente : Maria segue il consiglio del direttore spirituale . Gi chiede con un soffio di voce “Cosa vuoi che io faccia per te”.
A quella domanda l’uomo risponde che facesse celebrare tre Messe per lui : subito dopo lui sarebbe stato libero dal Purgatorio.
Da quel momento le anime continuano a giungere a Maria Simma : dapprima arrivavano in pochi e in prossimità e nel mese di novembre, poi sempre pi๠numerosi , a chiedere preghiere e S.Messe.
A Maria Simma sono state rivolte numerose domande per conoscere meglio il mistero di questa sua vita.
Conforta sapere dai suoi racconti che una sola azione buona possa coprire molti peccati : una donna si presentò a lei con un secchio spiegando che in vita aveva pregato poco , ma un giorno, presa da carità , pulì per intero la casa ad una vecchietta, e questo fu la sua salvezza.
Un altra testimonianza importante, che si acquisisce dai racconti di Maria Simma, è che le anime dopo la morte decidono “liberamente” di purificarsi nel Purgatorio, non che Dio li mandi in quel luogo di purifcazione : e questo accade perchè le anime vogliono purificarsi per godere di Dio.
Maria Simma ha parlato anche di bambini in Purgatorio : una bambina di appena 4 anni gli apparve spiegando che doveva purificarsi per aver sostituito , ingiustamente , la sua bambola rotta con quella della sorella. Il gesto andava purificato.
Merita particolare attenzione la testimonianza di una donna morta in un incidente per sua colpa : sembra che questa donna, nei disegni di Dio doveva vivere ancora 30 anni, ma per sua colpa provocò l’incidente in cui perse la vita. Questo sembra smentire il luogo comune “era arrivata la sua ora” : questo varrebeb solo per chi non ha colpe negli incidenti, ma anche per tutti coloro che mettono a repentaglio la propria vita con vizi e dissolutezze.
E mentre le visite delle anime dei defunti a Maria Simma continuano al ritmo di due o tre a settimana , apprendiamo dalla sua esperienza cose utili ed interessanti.
Ad esempio cone l’acqua benedetta rechi un notevole disturbo ai demoni e spesso li mette in fuga, ma come possa tornare utile anche alle anime purganti.
Maria Simma racconta un giorno di aver asperso acqua benedetta per le anime dei defunti e di aver sentito chiaramente una voce dire ” Ancora ! “.
Anche accendere candele , sempre secondo Maria, sembra poter arrecare sollievo alle anime che sofrono la purificazione.
La straordinaria esperienza di Maria Simma ci conduce ad una considerazione immediata : oltre questa vita, dopo la morte, di noi sussite l’anima, e per l’eternità .